In produzione dal 1952 con il nome di ЗЕНИТ e costruita dalle officine KMZ (Krasnogorski Mekhanicheskii Zavod) i sovietici entrano nel mercato fotografico con questo corpo macchina. Mentre il mercato fotografico proponeva le Rectaflex, Alpa, Exakta, Praktica e Contax, le officine KMZ modificano il progetto Zorki per le prime Zenit. Sostituita nel 1956 con il modello Zenit C (venne inserita una presa sincro) fino al 1961, per poi produrre la Zenit 3 (completamente ridisegnata) e dopo pochi anni la Zenit 3M. In questi anni viene costruito il primo obiettivo Helios 44 a 58 mm f/2.0.
Svariati modelli si susseguono fino agli anni novanta, dove sul mercato viene immessa la Zenit 122: guscio in policarbonato, otturatore a tendina con tempi fra 1/30 e 1/500, misurazione TTL della luce con indicazioni nel mirino attraverso led luminosi, innesto a vite M42 e, nel 1992 nella versione Zenit 122K, con innesto a baionetta (tipo Pentax).

L’helios 44m 58mm viene montato sulle attuali reflex digitali per la ricerca delle aberrazioni che producono uno sfocato del tutto particolare, visibile a tutta apertura sopratutto nei modelli più datati. I modelli si distinguono in funzione dell’attacco e della nitidezza, che aumenta nei modelli più recenti grazie anche al trattamento antiriflesso:
Helios 44     M (attacco m42 a vite)
                     K (attacco Pentax a baionetta)
                     Д (attacco Zenit a vite m42)
Il numero a seguire (massimo 7) è la maggior nitidezza ottenuta nei modelli più recenti).
(Un Helios 44K-4 identifica un attacco a baionetta tipo Pentax (K) di quarta serie).
Si monta facilmente grazie a semplici adattatori a tutte le fotocamere digitali. Nelle mirrorless e Canon l’obiettivo funziona senza problemi, in Nikon visto il lungo tiraggio, viene persa la messa a fuoco all’infinito a meno di modificare, attraverso lenti, l’obiettivo stesso (alterando lo schema ottico originale). Ma visto che viene usato per la ricerca del particolare sfocato a tutta apertura, normalmente la impossibilità della messa a fuoco all’infinito è un problema di poco conto.
Le foto sono state fatte su negativo IlFord FP4, iso 125 con grana fine, ottima nitidezza e ottima latitudine di posa. Il negativo è stato poi fotografato utilizzando un duplicatore per diapositive innestato in una ottica macro il tutto retroilluminato da luce a led e sviluppato in camera chiara. E' impressionante vedere quanti dettagli sono presenti sul negativo, particolari che scompaiono con il normale sviluppo e stampa di serie su carta fotografica.
Back to Top