Il Cimitero delle Fontanelle è un luogo scavato all’interno di una cava di tufo, dove sono stati ammucchiati nel corso degli anni teschi e ossa umane. Il nome Fontanelle deriva dal fatto che la zona era ricca di fonti d' acqua.
A seguito di numerosi flagelli quali peste, colera, guerra, i resti di coloro che non potevano trovare degna sepoltura venivano portati in questo cimitero.

Si narra che questi anonimi teschi (detti capuzzelle) appartenessero ad anime abbandonate (le anime pezzentelle) e che fossero un collegamento tra il mondo dei vivi e quello dei morti. I locali (molto devoti) decisero di “adottare” questi teschi.
Sceltone uno (anzi, era il teschio che si "faceva scegliere") veniva pulito, venerato ed alcuni erano messi dentro veri e propri altarini in cambio di una grazia. Se la grazia si avverava, il teschio veniva messo in teche sempre più protette e accudite; altrimenti veniva accatastato. Il devoto allora ne sceglieva un altro.
Si narra anche che, in caso di compimento della grazia, il teschio cominciasse a trasudare (fenomeno studiato e legato all' umidità presente nella cava).
Ogni angolo del cimitero racconta una storia cosi come ogni teschio ha una sua leggenda. 
Il teschio di Donna Concetta, per esempio, è sempre lucido e trasuda nel momento della grazia. Frate Pasquale in sogno dispensava numeri del lotto. 
Molto interesse attira il teschio del Capitano o teschio con l’occhio nero. In una versione, sembra che un promesso sposo (la promessa sposa era devota di questo teschio), gli infilò nell’occhio un bastone e poi lo invitò a nozze. Il giorno delle nozze si presentò questo signore in uniforme che, quando fece vedere che era fatto di sole ossa, maledì gli sposi che morirono all’istante! 
Nella seconda versione invece, il signore in uniforme si presentò a nozze e, lo sposo indispettito e geloso, gli diede un pugno. Il giorno dopo, quando gli sposi si recarono a far visita al teschio, questi aveva un'orbita nera.
Il cimitero delle Fontanelle si trova nel rione della Sanità, zona di Napoli considerata fino a poco tempo fa malavitosa. Oggi, grazie ad una serie di iniziative di organizzazioni volontarie del posto, il rione è visitato da numerosi turisti attratti non solo dal cimitero, ma anche dalle bellezze nascoste, come il ponte Maddalena, le Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, la basilica. In giro per le strade del rione non è difficile imbattersi i qualche cortile dove primeggiano grandiose scalinate. Non per ultimo, il rione è casa natale di Antonio De Curtis  alias Totò.   
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